19 August, 2009

L'acqua del mare è salata


Dormiamo sul pavimento. Abbiamo a disposizione due coperte a testa. Visto che fa caldo le mettiamo tutte e due sul cemento per farlo sembrare meno duro.
Intorno a noi un giardino con alberi di mango. Stiamo sotto il porticato della scuola, l’edificio è chiuso, non c’è l’hanno lasciato perché hanno paura che rubiamo i banchi e le sedie.
Su un lato del giardino c’è una pompa verde lunga dieci metri, la usiamo per lavarci la sera.
Mettiamo i ragazzini tutti in fila contro il muro, loro si insaponano e noi li sciacquiamo come fanno a Rambo quando finisce in prigione .
Ridono, si divertono come matti, c’è chi si lava tre volte di seguito.
Dormire sotto il portico è scomodo, ci sono le zanzare.
Fa caldo umido, non ci possiamo coprire perché le coperte sono di lana, non possiamo cacciare le zanzare perché sono molte più di noi.
La mattina non ci svegliamo perché in realtà non ci siamo mai addormentati.
Camminiamo in direzione del mare, non siamo tanto lontani. Ci sono dei palazzi di cemento bianco di venti piani a destra e a sinistra. I ricchi ci vengono in vacanza nel fine settimana. Ora sono deserti.
La spiaggia è piccola, ci lanciamo correndo verso l’acqua lasciando cadere sulla sabbia le borse, gli asciugamani e le magliette.
Il ragazzo che si chiama Elmer esce barcollando e sputando dall’acqua appena dopo esserne entrato. Ha la faccia contorta in una smorfia di disgusto.
Ci guarda con disprezzo.
-Ma che schifo, ha gusto di sale!>
Si mio caro, è l’oceano, l’acqua ha gusto di sale.
-Ma io credevo fosse come l’acqua del fiume…io qui non ci entro, mi fa schifo, andiamo in un’altra spiaggia.>
E no, mi spiace, qui è diverso, puoi cambiare tutte le spiagge che vuoi ma l’acqua saprà sempre gusto di sale.
Ci guarda incuriosito, non è convinto fino in fondo che gli stiamo dicendo la verità.
Si gira nuovamente verso il mare, gli altri ragazzi si stanno tuffando dentro a delle onde alte più di un metro.
Sembrano divertirsi, anche se l’acqua è salata.
Prendere o lasciare… ma ormai non ha più molti dubbi. Oggi ha imparato qualcosa di nuovo.

Cuciniamo della pasta con ketchup e maionese. E’ la nostra cena, non abbiamo altro.
Montiamo un piccolo fornello in un angolo riparato dal vento, abbiamo un pentolone di alluminio che dovrebbe bastare per tutti e 27.
L’acqua che esce dal rubinetto è salata così è già pronta per la pasta. Berla invece non ci piace proprio, ma conserviamo delle bustine di succo alla fragola in polvere dolcissimo che sistemano tutto.
I ragazzini muoiono di fame. Nel giardino ci sono delle quantità di manghi caduti gialli e buonissimi su cui ci avventiamo.
Qualcuno è marcio e finisce spiaccicato sulla faccia di qualcun altro.
Tutti si mettono in fila dietro al pentolone, ho un mestolo da minestra che è perfetto per gli spaghetti incollati. Sono buonissimi.

I ragazzini fanno finta di dormire, li abbiamo minacciati di non portarli a fare il bagno il giorno seguente. Si sono tutti bruciati le spalle e qualcuno si lamenta.
I più piccoli si sono messi in 3 per amaca, uno sopra l’altro. Facce e piedi si mischiano sotto il lenzuolo e non si riesce a capire di chi siano.
Noi decidiamo che è arrivata l’ora di fare una passeggiata, si è alzato un leggero venticello e il bar due vie più su sembra discretamente affollato da pescatori in ciabatte.
Beviamo una birra fredda, poi un’altra e poi un’altra ancora.
Ed è quasi mattina.